MISEenFABLE

MAURIZIO (MAO) FUSINA

Articolo di
Claudia Ferraroli

A tavola con Maurizio (Mao) Fusina

Architetto specializzato in spazi ludici innovativi, creativo e nuvolista ( www.madeincloud.it)
Maurizio, per tutti Mao, ha collaborato con il Muba- museo dei bambini di milano ( www.muba.it) e con Remida-centro di riciclaggio creativo. Ideatore del piccolo museo dei bambini di Borgo san Lorenzo e creatore della performance partecipata “Lla città infinita” (www.lacittainfinita.com) 


Chiacchieriamo di progetti passati e futuri davanti un caffè e una fetta di torta in più occasioni.
Quante storie ed idee nascono e crescono intorno ad un tavolo!
Per ospitarlo degnamente su Miseenfable Lucia prepara per lui e i bambini una tavola candida come una nuvola, che sappia meravigliare e far sognare nel modo in cui lo fa anche il suo museo delle nuvole, (www.maofusina.com) una sperimentazione museale da abitare ed osservare in cui la dissolvenza rapida e il lento peregrinare di queste immense masse d’acqua vaganti diventano il perfetto connubio tra estetica ed arte. 
Ma cosa pensa Mao della tavola? Ce lo racconta lui stesso.
Quando due persone decidono di andare a vivere insieme in una nuova casa, una delle prime cose che comprano è il tavolo, luogo della condivisione, della nutrizione corporea e della nutrizione della relazione. Il tavolo è anche uno spazio personale o condiviso con altri all’interno di molte realtà, la scuola, il ristorante, il bar, l’ufficio dove all’interno di un perimetro dato si organizza la propria attività. Pensando al tavolo mi vengono in mente alcune espressioni quali “il tavolo delle trattative”, “il tavolo degli accordi di pace”. II tavolo è quindi una forma geometrica che permette di entrare in relazione con gli altri per giungere ad un accordo o per cercare soluzioni ad un problema comune. Ecco che il mio focus si sposta sull’idea di banco scolastico, il tavolo della scuola, luogo che tutti abbiamo conosciuto e col quale siamo stati in relazione; il banco singolo, ancora utilizzato in alcune scuole italiane, da qualche anno sta lasciando il posto al banco condiviso dove un gruppo di bambini o di ragazzi coopera per la soluzione di un problema o dove la costante collaborazione è la base per lo scambio esperienziale e dei saperi. Il banco a più posti è un segno di comunità che vive nel convivio, un banchetto di saperi, conoscenze, apprendimenti. La mia formazione di architetto mi ha portato a disegnare un nuovo banco scolastico dove le persone che lo abitano non stanno perimetralmente rispetto ad esso ma in qualche modo entrano nello spazio del “tavolo” permettendo loro di avere al centro uno spazio comune e lateralmente piccoli spazi condivisi con i vicini. Perché tutto questo? Perché la scuola, dopo la famiglia è il primo germoglio di comunità, di socialità, di condivisione; gli spazi devono quindi essere pensati per facilitare questi valori e non ostacolare la loro quotidiana fruizione. Il disegno di questo tavolo è stato proposto ad una ditta che lo ha messo in produzione; insieme al direttore marketing abbiamo deciso di chiamarlo tavolo fiore con la speranza chele persone che lo vivono siano germoglio e germoglio per gli altri.

Grazie Mao! I tuoi tavoli permettono di portare bellezza e condivisione ovunque!

MAURIZIO (MAO) FUSINA

www.madeincloud.it

Articolo di
Claudia Ferraroli

Architetto specializzato in spazi ludici innovativi, creativo e nuvolista ( www.madeincloud.it)
Maurizio, per tutti Mao, ha collaborato con il Muba- museo dei bambini di milano ( www.muba.it) e con Remida-centro di riciclaggio creativo. Ideatore del piccolo museo dei bambini di Borgo san Lorenzo e creatore della performance partecipata “Lla città infinita” (www.lacittainfinita.com) 


Chiacchieriamo di progetti passati e futuri davanti un caffè e una fetta di torta in più occasioni.
Quante storie ed idee nascono e crescono intorno ad un tavolo!
Per ospitarlo degnamente su Miseenfable Lucia prepara per lui e i bambini una tavola candida come una nuvola, che sappia meravigliare e far sognare nel modo in cui lo fa anche il suo museo delle nuvole, (www.maofusina.com) una sperimentazione museale da abitare ed osservare in cui la dissolvenza rapida e il lento peregrinare di queste immense masse d’acqua vaganti diventano il perfetto connubio tra estetica ed arte. 
Ma cosa pensa Mao della tavola? Ce lo racconta lui stesso.
Quando due persone decidono di andare a vivere insieme in una nuova casa, una delle prime cose che comprano è il tavolo, luogo della condivisione, della nutrizione corporea e della nutrizione della relazione. Il tavolo è anche uno spazio personale o condiviso con altri all’interno di molte realtà, la scuola, il ristorante, il bar, l’ufficio dove all’interno di un perimetro dato si organizza la propria attività. Pensando al tavolo mi vengono in mente alcune espressioni quali “il tavolo delle trattative”, “il tavolo degli accordi di pace”. II tavolo è quindi una forma geometrica che permette di entrare in relazione con gli altri per giungere ad un accordo o per cercare soluzioni ad un problema comune. Ecco che il mio focus si sposta sull’idea di banco scolastico, il tavolo della scuola, luogo che tutti abbiamo conosciuto e col quale siamo stati in relazione; il banco singolo, ancora utilizzato in alcune scuole italiane, da qualche anno sta lasciando il posto al banco condiviso dove un gruppo di bambini o di ragazzi coopera per la soluzione di un problema o dove la costante collaborazione è la base per lo scambio esperienziale e dei saperi. Il banco a più posti è un segno di comunità che vive nel convivio, un banchetto di saperi, conoscenze, apprendimenti. La mia formazione di architetto mi ha portato a disegnare un nuovo banco scolastico dove le persone che lo abitano non stanno perimetralmente rispetto ad esso ma in qualche modo entrano nello spazio del “tavolo” permettendo loro di avere al centro uno spazio comune e lateralmente piccoli spazi condivisi con i vicini. Perché tutto questo? Perché la scuola, dopo la famiglia è il primo germoglio di comunità, di socialità, di condivisione; gli spazi devono quindi essere pensati per facilitare questi valori e non ostacolare la loro quotidiana fruizione. Il disegno di questo tavolo è stato proposto ad una ditta che lo ha messo in produzione; insieme al direttore marketing abbiamo deciso di chiamarlo tavolo fiore con la speranza chele persone che lo vivono siano germoglio e germoglio per gli altri.

Grazie Mao! I tuoi tavoli permettono di portare bellezza e condivisione ovunque!