MISEenFABLE

GIUSEPPE DE VINCENZI

Articolo di
Lucia Lamonarca

A tavola con Giuseppe De Vincenzi

Scenografo di formazione, visual di professione, Chef per passione. Giuseppe De Vincenzi ha allestito e imbandito tavole in tutto il mondo per le vetrine e i mall più esclusivi per conto di Villeroy&Boch, noto brand internazionale di oggetti per la tavola e la casa. Sentite cosa ci racconta a proposito di tavole e progetti per bambini.

Vista la sua arte, la prima domanda che mi viene da rivolgergli è da dove partire quando si deve inventare una tavola per bambini, per un effetto WOW!
Dal colore e l’allegria, risponde senza esitazione. Far divertire i bambini a tavola e creare un’atmosfera adatta a loro non è sempre scontato!
La tavola deve essere anche un gioco e come tale va allestita. Palloncini, piatti e bicchieri colorati, una tovaglia dai colori pastello, segnaposto o portatovaglioli originali.
Anche sulla tavola di tutti i giorni, bastano piccoli dettagli: un giochino, un oggetto simpatico, un colore che possano attirare la loro attenzione e stimolare la fantasia.
Il bambino deve sentirsi libero di avvicinarsi alla tavola con curiosità, stupore e divertimento. Deve trovare elementi che lo colleghino ad un mondo di fantasia e magia.
Spesso, nel mio lavoro mi è stata posta questa domanda: come posso insegnare ai miei bambini ad apparecchiare? Per farlo mi sono inventato una piccola storiella che ha per protagonisti Betta la forchetta, Lello il coltello e Iaio il cucchiaio.
“….dovete ricordarvi che tra voi ci sarà Graziano, il piatto piano con Edmondo, il piatto fondo. Tu Betta starai sempre alla sinistra di Graziano e tu Lello alla sua destra con Iaio, quando sarà necessario.
Sopra a te Lello metteremo Nino, il calice di Vino e Lele il bicchiere, mentre al di sopra di Betta ci sarà Giane, il piatto pane e alla sua sinistra Manolo, il tovagliolo. E sotto di voi Amalia, la tovaglia”.
Se oltre al piacere di avvicinare il bambino alla cultura della tavola e al suo significato in termini valoriali, insegnassimo ai bambini anche a cucinare il gioco sarebbe perfetto.
Il primo senso che sviluppano i più piccoli è quello tattile, olfatto e sapori arrivano dopo.
Ecco perché, per esempio, è importante farli “giocare” a preparare la pasta fresca, il pane o la pizza. Impastare, sporcarsi le mani di farina, dare forma ad una materia elastica e morbida sviluppano notevolmente l’aspetto tattile… e il divertimento è assicurato.
Dalla tavola alla cucina il passo è stato breve, dare forma al mio sogno anche: cucinare e …insegnare a cucinare a futuri professionisti attraverso l’accedemia italian chef ma anche a piccoli principianti.
Per questo sto pensando ad un laboratorio creativo per bambini dove insegnare l’arte del buon cibo e della bella tavola!

GIUSEPPE DE VINCENZI

Articolo di
Lucia Lamonarca

Scenografo di formazione, visual di professione, Chef per passione. Giuseppe De Vincenzi ha allestito e imbandito tavole in tutto il mondo per le vetrine e i mall più esclusivi per conto di Villeroy&Boch, noto brand internazionale di oggetti per la tavola e la casa. Sentite cosa ci racconta a proposito di tavole e progetti per bambini.

Vista la sua arte, la prima domanda che mi viene da rivolgergli è da dove partire quando si deve inventare una tavola per bambini, per un effetto WOW!
Dal colore e l’allegria, risponde senza esitazione. Far divertire i bambini a tavola e creare un’atmosfera adatta a loro non è sempre scontato!
La tavola deve essere anche un gioco e come tale va allestita. Palloncini, piatti e bicchieri colorati, una tovaglia dai colori pastello, segnaposto o portatovaglioli originali.
Anche sulla tavola di tutti i giorni, bastano piccoli dettagli: un giochino, un oggetto simpatico, un colore che possano attirare la loro attenzione e stimolare la fantasia.
Il bambino deve sentirsi libero di avvicinarsi alla tavola con curiosità, stupore e divertimento. Deve trovare elementi che lo colleghino ad un mondo di fantasia e magia.
Spesso, nel mio lavoro mi è stata posta questa domanda: come posso insegnare ai miei bambini ad apparecchiare? Per farlo mi sono inventato una piccola storiella che ha per protagonisti Betta la forchetta, Lello il coltello e Iaio il cucchiaio.
“….dovete ricordarvi che tra voi ci sarà Graziano, il piatto piano con Edmondo, il piatto fondo. Tu Betta starai sempre alla sinistra di Graziano e tu Lello alla sua destra con Iaio, quando sarà necessario.
Sopra a te Lello metteremo Nino, il calice di Vino e Lele il bicchiere, mentre al di sopra di Betta ci sarà Giane, il piatto pane e alla sua sinistra Manolo, il tovagliolo. E sotto di voi Amalia, la tovaglia”.
Se oltre al piacere di avvicinare il bambino alla cultura della tavola e al suo significato in termini valoriali, insegnassimo ai bambini anche a cucinare il gioco sarebbe perfetto.
Il primo senso che sviluppano i più piccoli è quello tattile, olfatto e sapori arrivano dopo.
Ecco perché, per esempio, è importante farli “giocare” a preparare la pasta fresca, il pane o la pizza. Impastare, sporcarsi le mani di farina, dare forma ad una materia elastica e morbida sviluppano notevolmente l’aspetto tattile… e il divertimento è assicurato.
Dalla tavola alla cucina il passo è stato breve, dare forma al mio sogno anche: cucinare e …insegnare a cucinare a futuri professionisti attraverso l’accedemia italian chef ma anche a piccoli principianti.
Per questo sto pensando ad un laboratorio creativo per bambini dove insegnare l’arte del buon cibo e della bella tavola!