function scroll_to(id) {$('html,body').animate({scrollTop: $('#'+id).offset().top},'slow');} $(document).ready(function () {$('#Testo').cleditor({controls:'bold italic underline strikethrough | ' + 'color highlight | ' + 'undo redo | ' + 'pastetext | '});$('#Strillo').cleditor({controls:'bold italic underline strikethrough | ' + 'color highlight | ' + 'undo redo | ' + 'pastetext | '});$('#TestoCollegato').cleditor({controls:'bold italic underline strikethrough | ' + 'color highlight | ' + 'undo redo | ' + 'pastetext | '});$('#Bio').cleditor({controls:'bold italic underline strikethrough | ' + 'color highlight | ' + 'undo redo | ' + 'pastetext | '});});
CLAUDIA BARONE
Articolo di
Claudia Ferraroli
A tavola con Claudia Barone
La Sicilia è la sua terra e come essa Claudia ha il sole: negli occhi, nelle parole e nelle mani. Mani con le quali crea bellissimi giochi in legno. Si perché lei è una giocattolaia, una designer e una costruttrice di giochi.
Tiene laboratori di costruzione del gioco con i bambini, forma docenti ed insegna scenografia alla scuola d’animazione del cinema sempre nella sua terra.
Ma facciamo un passo indietro e conosciamola meglio.
Si è diplomata al liceo artistico, laureata in scienze politiche indirizzo servizio sociale, master in politiche sociali del no profit.
Ha vissuto una esperienza importante nella foresta amazzonica ecuadoriana, occupandosi di studiare il modello educativo delle scuole di comunità e vivendo all’interno di esse. Qui ha iniziato a costruire giochi in legno con e per i bambini con materiale di scarto che avrebbe dovuto essere bruciato, formando a sua volta gli educatori locali. L’università di Tena si è interessata al suo progetto, offrendole la cattedra di “invenzioni”.
Tornata in Italia, continua ad inventare e a fare sognare grandi e piccini con i suoi lavori.
Il tema della tavola e delle storie la appassiona molto. Ricorda le ore passate con il padre scultore a disegnare e creare sul tavolo della cucina, finchè la madre non interrompeva il flusso creativo ricordando il momento della cena. Ancora oggi lavora spesso sul tavolo della sua cucina, mentre i legumi cuociono per ore in pentole di coccio. Poi le piace preparare la tavola per sé e i numerosi ospiti che transitano per casa, scegliendo con cura la tovaglia e accostandola ai colori dei cibi. E per dare un tocco personale un piccolo tulipano segnaposto, forse uno dei suoi primi lavori, rigorosamente in legno!
“La tavola è un momento di forte condivisione, è nutrimento di corpo ed anima. È prendersi cura di sé e degli altri. È il mio modo di dire-ti voglio bene“, aggiunge Claudia.
“Hai un albo illustrato del cuore?” chiedo io infine “ tanti, il primo che mi viene in mente però è -l’anima smarrita- di Olga Tokarezuk, topipittori editore- un albo superbo, poetico, senza alcuna risposta, ma innumerevoli domande, come solo le grandi fiabe sanno fare.”
Grazie Claudia! È stato davvero un piacere conoscerti!
La Sicilia è la sua terra e come essa Claudia ha il sole: negli occhi, nelle parole e nelle mani. Mani con le quali crea bellissimi giochi in legno. Si perché lei è una giocattolaia, una designer e una costruttrice di giochi.
Tiene laboratori di costruzione del gioco con i bambini, forma docenti ed insegna scenografia alla scuola d’animazione del cinema sempre nella sua terra.
Ma facciamo un passo indietro e conosciamola meglio.
Si è diplomata al liceo artistico, laureata in scienze politiche indirizzo servizio sociale, master in politiche sociali del no profit.
Ha vissuto una esperienza importante nella foresta amazzonica ecuadoriana, occupandosi di studiare il modello educativo delle scuole di comunità e vivendo all’interno di esse. Qui ha iniziato a costruire giochi in legno con e per i bambini con materiale di scarto che avrebbe dovuto essere bruciato, formando a sua volta gli educatori locali. L’università di Tena si è interessata al suo progetto, offrendole la cattedra di “invenzioni”.
Tornata in Italia, continua ad inventare e a fare sognare grandi e piccini con i suoi lavori.
Il tema della tavola e delle storie la appassiona molto. Ricorda le ore passate con il padre scultore a disegnare e creare sul tavolo della cucina, finchè la madre non interrompeva il flusso creativo ricordando il momento della cena. Ancora oggi lavora spesso sul tavolo della sua cucina, mentre i legumi cuociono per ore in pentole di coccio. Poi le piace preparare la tavola per sé e i numerosi ospiti che transitano per casa, scegliendo con cura la tovaglia e accostandola ai colori dei cibi. E per dare un tocco personale un piccolo tulipano segnaposto, forse uno dei suoi primi lavori, rigorosamente in legno!
“La tavola è un momento di forte condivisione, è nutrimento di corpo ed anima. È prendersi cura di sé e degli altri. È il mio modo di dire-ti voglio bene“, aggiunge Claudia.
“Hai un albo illustrato del cuore?” chiedo io infine “ tanti, il primo che mi viene in mente però è -l’anima smarrita- di Olga Tokarezuk, topipittori editore- un albo superbo, poetico, senza alcuna risposta, ma innumerevoli domande, come solo le grandi fiabe sanno fare.”
Grazie Claudia! È stato davvero un piacere conoscerti!